E su questa affermazione, credo siano d’ accordo tutti, ma proprio tutti!
Mettere a disposizione di terzi la propria professionalità, le proprie conoscenze e l’ esperienza maturata in anni di lavoro, senza un adeguato compenso…non si può e non si deve!

Ma ecco la spiegazione alle ovvie affermazioni che aprono questo contributo:
l’ assegnazione di incarichi pubblici di comunicazione inferiori all’ importo di € 40.000,00 + iva è regolata dalla legge provinciale 17 dicembre 2015, nr. 16 , “disposizioni sugli appalti pubblici” che , all’ art.58,comma 1, recita precisamente:
“…per gli appalti di servizi di cui al presente capo, di valore non superiore alla soglia di rilevanza europea, le amministrazioni aggiudicatrici possono procede alla conclusione del contratto direttamente con l’ operatore economico ritenuto idoneo, qualora l’ importo contrattuale sia inferiore a 40.000,00 euro”.

Quindi,  questa procedura si adatterebbe certamente bene alle aspettative delle Imprese di comunicazione, sia pure con l’ auspicio che da parte delle stesse stazioni appaltanti venga attuata una doverosa rotazione nell’ assegnazione degli incarichi, e con l’ accorgimento da parte delle stesse stazioni appaltanti di richiedere un numero più elevato di preventivi  per gli incarichi di valore  maggiore, ma comunque sempre “sotto soglia”.

Purtroppo, probabilmente per un eccesso di zelo dei funzionari, o per una sorta di “timore”, la situazione presenta talvolta aspetti che lasciano perplessi: si sono visti in più occasioni incarichi di valore minimo che NON vengono assegnati direttamente (e sarebbero perfettamente leciti) all’ Impresa esecutrice individuata e nota, ma vengono subordinati a laboriosi  e articolati confronti tra Aziende offerenti.

A margine di ciò, occorre osservare che, nel  tempo, è invalsa un’ ulteriore forma di degenerazione ai danni di una procedura che, nel suo complesso, appare come  adeguata ed intelligente, ma male interpretata.

Infatti, in maniera preventiva rispetto all’ assegnazione dell’ incarico, è prevista l’ effettuazione della cosiddetta “indagine di mercato” , finalizzata all’ individuazione degli operatori economici idonei allo svolgimento del servizio richiesto.
Tale “indagine di mercato” “…è preordinata a conoscere l’assetto del mercato, i potenziali operatori economici interessati, le soluzioni tecniche disponibili, le condizioni economiche praticate ed ha lo scopo di individuare l’operatore economico in grado di meglio soddisfare le esigenze della stazione appaltante” (punto2.4 del Vademecum provinciale per i contratti pubblici)
Non è assolutamente prevista quindi nell’ indagine di mercato (che già di per se stessa non è impegnativa per la stazione appaltante) la richiesta di prestazioni grafiche o creative esemplificative che, proprio per la natura consultiva dell’ “indagine di mercato”, non vengono assolutamente compensate in alcun modo.

Quindi…sono “gratis”.

Purtroppo ciò accade  ed è accaduto in diverse occasioni  e, da parte della stazione appaltante  non si è minimamente considerato che , per una prestazione intellettuale e creativa  come quella richiesta, si sarebbero andate  ad impegnare le capacità professionali, le conoscenze e l’ esperienza dell’ Agenzia o dello Studio Grafico, senza che tale impegno poi potesse trovare sbocco in un incarico retribuito.

Occorre osservare che questo fatto, già negativo nella sua essenza, provoca anche una penalizzazione a danno della stazione appaltante: accade infatti che gli Operatori (Agenzie  e Studi Grafici) più esperti e quotati spesso rifiutino di sottostare a questo tipo di richiesta gratuita e, di conseguenza non prendano parte all’ “indagine di mercato” che precede la procedura di gara vera e propria, di fatto autoescludendosi dalla stessa.

In conseguenza di ciò, quindi, la qualità finale della prestazione eseguita ne risentirà negativamente a causa di partecipazioni frequentemente  meno qualificate rispetto a quanto il mercato potrebbe offrire e proporre.
Quale potrebbe essere , dunque, la soluzione che consenta alle Imprese di comunicazione di fornire il meglio delle proprie capacità professionali, permettendo nel contempo alla Stazione appaltante di beneficiare di servizi grafici e di comunicazione qualitativamente elevati?

Innanzi tutto l’ individuazione molto precisa e dettagliata, da parte del  RUP (Responsabile Unico del Procedimento), del  fabbisogno di servizi, descritti con le loro caratteristiche principali in maniera completa ed esaustiva, perfettamente comprensibili per i successivi potenziali esecutori.

In seconda battuta, un’ attenta selezione delle Imprese da coinvolgere nella richiesta, sulla base delle singole specializzazioni ed attitudini professionali (ed esempio, per un incarico con una componente spiccatamente creativa risulta opportuno coinvolgere Studi Grafici ed Agenzie a Servizio completo).

E come può il RUP individuare le Imprese specializzate che possano soddisfare le esigenze che si prospettano?
Ancora una volta  può essere di grande aiuto il “Vademecum Provinciale  per i contratti pubblici” che, sempre al  punto 2.4, indica al comma d) la possibilità di individuare le Imprese adatte anche  tramite “ricerche su Internet”: allo stato attuale tutte le Imprese di comunicazione dispongono di un sito Internet, una vetrina ricca di informazioni, di referenze e di  “case histories” riguardanti i propri ambiti di attività e le rispettive specializzazioni, con molti esempi visionabili riferiti a prestazioni simili già effettuate per conto di altri Committenti.

Non da ultimo, ed in caso di incarichi di comunicazione sempre “sotto soglia”, ma particolarmente articolati, di maggiore valore , e molto diversificati nel rispettivo svolgimento, esiste sempre la possibilità di un “concorso di idee”, dotato economicamente di un budget di rimborsi simbolici. Questi rimborsi non coprono certamente il valore totale ed effettivo dell’ opera intellettuale richiesta e proposta ma, quanto meno, consentono alle Imprese di Comunicazione di porsi, non gratuitamente, a confronto con la concorrenza, permettendo inoltre anche al RUP di poter scegliere il progetto più adeguato in relazione alle proprie esigenze ed aspettative.

A proposito di quest’ ultima categoria di incarichi concettualmente complessi, e considerando che Target è un’Associazione che raggruppa ben 54 Imprese di Comunicazione operanti in Provincia di Bolzano, riteniamo certamente opportuna una puntualizzazione:

quando per l’ Ente Pubblico si pone l’ esigenza di giudicare il progetto di un ponte, di un palazzo o di un campo di calcio, viene logicamente coinvolto a far parte della Giuria anche un professionista dello specifico settore , sia esso un architetto, invece che un ingegnere, un urbanista , o un esperto di viabilità.

Allo stesso modo, anche per un incarico di Comunicazione, la Commissione giudicante (ed eventualmente aggiudicatrice dell’ incarico) dovrebbe prevedere il coinvolgimento di un esperto dello specifico settore della Comunicazione, in grado di fornire, secondo scienza e coscienza , il proprio contributo per la migliore realizzazione del progetto di comunicazione, a tutto vantaggio della Stazione Appaltante, che avrà così la garanzia di ottenere prestazioni di maggiore efficacia.

 

Mario Viganò
Vice Presidente di Target